Spaghetti alla salvia

Ovvero

Spaghetti alle “Cee scappate”

 

Questa ricetta semplicissima si rifà all’ antica usanza  della Toscana tirrenica di preparare in questo modo le “cee” ossia le anguille neonate (piatto citato tra l’altro dall’Artusi, oramai giustamente proibito).

Molto spesso la cucina toscana della tradizione ricorreva a stratagemmi gastronomici per simulare un’abbondanza che in realtà non c’era, si ricorda per esempio il “sugo finto”, oppure le “vongole scappate”, piatti poveri ma evocativi di ingredienti ricchi.

La procedura è semplice, gli ingredienti ridotti all’essenziale: aglio, salvia, burro, pecorino semistagionato.

Si prendano due spicchi d’aglio di media grandezza ed una dose generosa di foglie di salvia, che triteremo in maniera finissima per poi soffriggere dolcemente in una capiente padella con una noce abbondante di burro, aggiungendo un poco di acqua tiepida per assicurare una cottura dolce.

Regolare di sale con mano leggera, tenendo conto che alla fine sarà aggiunto il pecorino.

Nel frattempo, lessare gli spaghetti in acqua salata, scolarli ben al dente ed ultimarne la cottura in padella, aggiungendo a questo punto del pecorino semistagionato grattato e avendo cura che il condimento non si asciughi aggiungendo se occorre un poco d’acqua di cottura della pasta.