vinificazione in rosso
Le uve destinate alla vinificazione in rosso, una volta raggiunti i 10 °C, vengono diraspate e pigiate delicatamente. A seconda del vino da produrre, si hanno due linee di vinificazione diverse.
Fermentazione in barriques aperte
I vini vengono fatti fermentare per circa 2 anni all’interno di barriques aperte, ovverosia posizionate verticalmente e private del fondo superiore. Questo particolare metodo di vinificazione comporta sì un maggiore impiego di risorse umane e finanziarie, ma favorisce anche una perfetta amalgamazione tra gli aromi del vino e quelli del legno, evitando l’instaurarsi nel prodotto finito di sensazioni olfattive e degustative eccessivamente legnose. Durante la fermentazione, vengono giornalmente effettuate delicate follature manuali. Terminata la fermentazione alcolica, le bucce rimangono a macerare nel vino per un tempo variabile, una o due settimane, a seconda delle annate. Dopo di che, una volta svinato, il vino viene trasferito in barriques chiuse, nelle quali è sottoposto alla fermentazione malolattica. Il vino verrà fatto rimanere all’interno di tali barriques per 20-24 mesi, laddove si cercherà di mantenerlo il più; possibile sulle fecce fini in modo da beneficiare intermente delle preziose sostanze rilasciate dai lieviti.
Fermentazione in tini di acciaio inox
Il vino, immesso sul mercato dopo un anno dalla vendemmia, fermenta in tini di acciaio inox a temperature che si mantengono tra 25-28 °C. Terminata la fermentazione alcolica, il vino rimane per qualche giorno a macerare sulle bucce. Successivamente, esso viene trasferito in serbatoi di acciaio inox dove, per sei mesi, si affina sulle fecce fini e sottostà alla microssigenazione.